Un referendum per cambiare regione.

Capozzi Vitantonio

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IO MI SENTO LUCANO

E lo dico per una serie di ragioni ma, fondamentalmente, per due motivi, l'uno di ordine geopolitico e per le forti affinità storico-culturali delle nostre comunità con la Basilicata, l'altro perché il Napolicentrismo, il Salernocentrismo e, per quanto riguarda la sanità, il Vallocentrismo (mi riferisco a Vallo della Lucania) e oggi, in maniera molto accentuata, il Noceracentrismo, hanno di fatto distrutto l'identità storico-culturale del nostro territorio. 

Che dire poi degli aspetti economici che, da lungo tempo, in Campania sono un disastro. Non ne posso più di sentire le stesse e solite litanie distorcenti, che da anni  si trascinano, senza sosta, nella regione Campania:

1) L'AUMENTO ESPONENZIALE DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA, CHE GESTISCE IMMENSE RISORSE ATTRAVERSO APPALTI PUBBLICI E CHE BEN SI RADICA E SI PROPAGA NEL TESSUTO DELLA LEGALITA', SOTTRAENDO RISORSE PUBBLICHE;

2) IL PIANO DI RIENTRO PER IL DEBITO PUBBLICO REGIONALE CHE NON FRENA LA SUA CORSA; IL PATTO DI STABITA' STATO-REGIONE CHE DAL 2007 NON TROVA RIMEDI EFFICACI; 

3) IL BLOCCO DEI CONCORSI PUBBLICI CHE DA UN DECENNIO NON VENGONO ESPLETATI, SACRIFICANDO SULL'ALTARE DELLA SPENDING REVIEW IL RECLUTAMENTO DELLE RISORSE UMANE; 

4) I TAGLI LINEARI EFFETTUATI NELLA SANITA' CHE PARTICOLARMENTE INCIDONO NEGATIVAMENTE NELLE STRUTTURE DEL VALLO DI DIANO, CHE HANNO DETERMINATO IL COLLASSO SU TUTTO L'IMPIANTO ORGANIZZATIVO E PORTATO ALL'ESASPERAZIONE GLI OPERATORI SANITARI, PERCHE' COSTRETTI A SOSTENERE TURNI DEFATICANTI E NON PIU' SOSTENIBILI; 

5) GLI ANNUNCI SULLE VENTILATE IPOTESI DI CHIUSURA DEI REPARTI OSPEDALIERI, LA CONCLAMATA SCARSEZZA DI RISORSE ECONIMICHE E DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI PER OPERE RITENUTE NECESSARIE NELLE GESTIONE DEGLI ENTI LOCALI (COMUNI, COMUNITA' MONTANA, ENTI CONSORTILI, ECC.), LE QUOTE REGIONALI IRPEF, ECC., ECC.. 

A questo punto  sono d'obbligo alcune domande. Perché non riflettere su questi disastri campani? E convincerci che le tasse in Campania sono tra le più alte d'Italia, mentre quelle praticate in Basilicata risultano essere tra quelle più basse? Facciamo ancora degli esempi. Basti citare IL BOLLO AUTO, L'ASSICURAZIONE R.C.A. (FINO AL 50% IN MENO!), I TICKETS SANITARI, che in Basilicata hanno costi notevolmente piu' bassi rispetto a quelli praticati in Campania; la cancellazione del TICKET  (quota regionale) sulle ricette mediche,; ed ancora, l'accesso ai finanziamenti molto veloce, le tasse universitarie che risultano essere le più basse d'Italia, la raccolta dei Rifiuti (in Basilicata è curata direttamente dai Comuni e quindi si paga solo all'Ente Pubblico, in Campania, invece,si pagano tre quote: una al comune, l'altra al Consorzio Bacino SA/3 e l'altra alla SpA ERGON). Facciamo altri esempi. E' noto che per raggiungere Napoli, capoluogo della regione Campania, per il disbrigo di una pratica di competenza regionale, i tempi sono molto lunghi e si dilatano a mesi e mesi di attesa, non trascurando poi la perdita di tempo per raggiungere gli uffici competenti, mentre, per raggiungere Potenza, capoluogo della Basilicata, per gli stessi motivi, occorrerebbe meno di mezz'ora, senza trascurare, altresì, i tempi occorrenti, dall'inizio della fase procedurale e fino alla sua definizione, che sono  notevolmente inferiori rispetto alla tempistica prevista per le fasi istruttorie degli atti praticate nella regione campana. E allora che fare?   

"Sic stantibus rebus", tradotto "Se così stanno le cose", dobbiamo solo convincerci che abbiamo poco da scegliere: o restare in Campania, accettando passivamente di guardare ad una prospettiva drammatica e disastrosa, come sopra evidenziato, oppure convincerci di allontanarci da essa, aggregandoci alla regione Basilicata, utilizzando la leva del referendum.

E per fare ciò, occorre che i cittadini di Polla consapevolmente si mettano in gioco direttamente, per cambiare lo stucchevole sistema campano e così guardare ad una prospettiva futura diversa e certamente più gratificante.  Insomma, per cambiare sistema, vi è solo un mezzo, quello di proporre un referendum consultivo previsto dall'art. 132 della carta Costituzionale, che possa consentire alla comunità pollese la possibilità di uscire dalla stagnazione e guardare ad una prospettiva futura diversa e certamente migliore. 

Col voto popolare si può. Un grazie di cuore ai cittadini pollesi.

Vitantonio Capozzi.

 

 

 

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SCELGO LA REGIONE BASILICATA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

FUGGIAMO DALLA CAMPANIA.................ED ENTRIAMO IN BASILICATA. 

L'IMPRESA NON E' IMPOSSIBILE -

CARI CITTADINI POLLESI, SAPPIATE CHE:

SOLO COL REFERENDUM POSSIAMO STACCARCI DALLA CAMPANIA  ED AGGREGARCI ALLA BASILICATA