Un referendum per cambiare regione.

Capozzi Vitantonio

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Un blog realizzato per i cittadini di Polla

27.12.2013 08:28

 Cari amici pollesi, è da qualche anno che vogliamo parlare del progetto di "POLLA IN BASILICATA". Ora siamo più che convinti che ciò si possa realizzare, con il coinvolgimento dei cittadini attraverso un referendum propositivo. Seguiteci e vi convincerete della bontà della nostra iniziativa.

I

Intanto vediamo alcuni dei motivi che ci spingono a lasciare la Campania e passare con la Basilicata.

Ebbene, questo è il nostro punto di vista.


1. Il tema, di cui si parla, non va confuso con il progetto della "Grande Lucania", di cui ancora oggi si discute dal lontano 2006; va detto, senza intento polemico, che l'idea purtroppo non riesce a decollare (in tante occasioni abbiamo già avuto modo di parlarne!). A noi preme, invece, analizzare le opportunità che l'aggregazione alla regione Basilicata potrebbe riservarci.
2. Piaccia o no, Polla ha avuto origini lucane (e tale assunto è incontestabile!!!). In una sessione del sito, tutta dedicata agli aspetti storici, si avrà modi di parlarne più dettagliatamente e ampiamente.
3. Piaccia o no, l'ospedale di Polla sta, da alcuni anni, subendo tagli lineari che incidono negativamente sui livelli minimi di assistenza da garantire all'utenza (è notizia di alcuni giorni fa l'intenzione del Direttore Generale Squillante di eliminare 4 (dico quattro) reparti, un modesto finanziamento (160.000 €) per le sale operatorie fermo da 3 (dico tre anni), mentre 5.000.000 (dico cinquemilioni di €) finanziati per l'ospedale di Vallo della Lucania ed altrettanti per l'ospedale di Nocera, ecc., ecc.. La Basilicata, per quanto riguarda la gestione delle A.S.L. (Aziende Sanitarie Locali), registra un primo posto in Italia, di tutto rispetto, tra le regioni più virtuose e trasparenti, superando addirittura il Friuli V. e Giulia (79% contro il 65%), mentre rileviamo che la Campania è precipitata agli ultimi posti (fonte il quotidiano ROMA del 9 dicembre 3013). E' ancora dal quotidiano ROMA del 7 dicembre 2013 che ricaviamo una notizia, il cui titolo recita: "COSTI STANDARD, CAMPANIA PENALIZZATA"; la testata giornalistica ci informa impietosamente che la Campania conta 5.282.867 abitanti, cioè quasi mezzo milione in meno rispetto al 2012; ciò significa che, tradotto in soldini, alla nostra già povera Campania verranno assegnati meno soldi, che significa meno assistenza (il finanziamento statale alle regioni per la sanità si basa, tra gli altri, anche sul parametro del numero effettivo degli abitanti). Un aspetto asolutamente vergognoso è quello che riguarda la mobilità passiva (l'esodo dei pazienti dalla Campania veso altre regioni italiane), i cosiddetti "viaggi della speranza", che, come ad esempio per i ricoveri oncologici, sono costati alla Campania ben 70 milioni di euro, dei quali rimborsati ben 7,69 milioni di € alla sola Basilicata, che si posiziona al 3^ posto tra le regioni italiane, secondo le stime riportate da "Il Mattino" del 2 dicembre 2013. E' noto che il pagamento dei tickets sanitari (quota regionale) sulle ricette mediche in Basilicata non si pagano, così come quelli praticati sulle prestazioni ambulatoriali risultano essere notevolmente più bassi rispetto a quelli praticati in Campania. 


4. Piaccio o no, il bollo e la RCA auto in Basilicata costano circa il 50% rispetto alle tariffe praticate in Campania.
5. Piaccia o no, la quota "irpef", quella di spettanza regionale, in Campania, ha raggiunto i livelli più alti rispetto alle altre regioni italiane ed oggi assistiamo all'eventualità di ulteriori aumenti. In Basilicata invece registriamo il livello più basso.
6. Piaccia o no, Polla,  per per la nuova geografia giudiziaria, si trova già in Basilicata, in seguito all'accorpamento del Tribunale di Sala Consilina con quello di Lagonegro, che vede la nuova sede del Tribunale ora ubicata a Lagonegro mentre la sede di Corte d'Appello a Potenza.
7. Piaccia o no, per quanto riguarda le tasse universitarie, tra le più care, risultano essere quelle quelle delle università campane, mentre le più basse, in assoluto, sono quelle praticate in Basilicata (fonte giornalistica Il Sole24 ore del 9 dicembre u.s.).
8. Piaccia o no, l'elenco delle differenze sono tante e ce ne sono ancora altre. Dico solo che tradotto in soldini, se riusciremo a passare in Basilicata, con il referendum consultivo, andremo certamente a guadagnarci.